Prestigiosi riconoscimenti da Robert Parker confermano l’eccellenza dei vini Rivera e il valore del territorio del Castel del Monte
L’edizione di ottobre 2025 di Robert Parker – The Wine Advocate, una delle più autorevoli pubblicazioni enologiche al mondo, celebra ancora una volta la qualità dei vini Rivera e il potenziale unico dell’area rocciosa delle Murge nella zona della DOC e DOCG Castel del Monte.
Nel suo approfondimento “Italy, Southern Italy: New Releases from Basilicata, Calabria, Molise & Puglia”, la critica Monica Larner offre una lettura chiara del ruolo della Puglia nel panorama vitivinicolo italiano, sottolineando come proprio nella parte settentrionale della regione – sulle colline calcaree del Castel del Monte – si possano scoprire alcune tra le espressioni più equilibrate, fresche e raffinate di tutto il Sud Italia.
“Nella DOCG Castel del Monte, sull’altopiano delle Murge, si possono fare scoperte davvero interessanti” – scrive Larner, evidenziando la forza identitaria dei vitigni autoctoni come Nero di Troia e Bombino Nero, e l’interessante lavoro condotto sulle varietà a bacca bianca come Minutolo e Verdeca
Un profilo che si distingue nettamente dallo stile più caldo e potente delle zone più a sud della regione, che la critica definisce:
“Qui si producono vini che possono essere definiti “pugilistici”, perché sprigionano una potenza straordinaria. Sebbene questi vini dal clima caldo spesso ricchi, concentrati e ad alto tenore alcolico non siano i miei preferiti in assoluto…”.
I quattro vini valutati entrano tutti nella fascia qualitativa più alta della denominazione, con giudizi che premiano eleganza, identità territoriale e capacità di interpretare al meglio il patrimonio viticolo murgiano.
Il Falcone – Castel del Monte Rosso Riserva DOCG 201992/100
Varietà: 70% Nero di Troia, 30% Montepulciano
“Questo è uno dei vini simbolo della Puglia, riconosciuto come uno dei protagonisti della “Rinascita del vino pugliese” iniziata circa vent’anni fa. Il Falcone 2019 mostra un profilo più equilibrato e fresco rispetto ai vini più maturi e dolci del Salento. Al naso, ciliegia acidula e prugna; in bocca, corpo medio-pieno e ottima armonia. Fermentato in acciaio e affinato in botti e barrique in parti uguali. 110.000 bottiglie prodotte, 13,5% vol.”
Puer Apuliae – Castel del Monte Nero di Troia Riserva DOCG 201892/100
Varietà: Nero di Troia
“Dedicato all’imperatore Federico II di Svevia (1194–1250), conosciuto come il “Figlio della Puglia”, il Puer Apuliae 2018 celebra il legame con il celebre Castel del Monte — la fortezza ottagonale voluta dall’imperatore e oggi raffigurata sulla moneta da un centesimo di euro. La leggenda lega il vitigno Nero di Troia all’antica città di Troia, presso Foggia, fondata secondo il mito da Diomede dopo la guerra di Troia. Il vino è elegante e bilanciato, con note di ribes nero, mirtillo e spezie tostate. Gli aromi non sono troppo intensi e il sorso, affinato in barrique e tonneaux, è setoso, di corpo medio-pieno. Produzione di 12.500 bottiglie.”
Cappellaccio – Castel del Monte Aglianico Riserva DOC 201988/100
Varietà: Aglianico
“Questo Aglianico del nord della Puglia si distingue per una tessitura ricca e ampia, con aromi di ciliegia nera, cioccolato amaro e spezie (provenienti dall’affinamento in barrique, tonneaux e botti). Il vino risulta più morbido rispetto alle versioni delle zone vulcaniche di Campania e Basilicata. L’unica critica riguarda l’uso un po’ marcato del legno. 25.000 bottiglie prodotte.”
Scariazzo – Fiano Puglia IGT 202388/100
Varietà: Fiano
Bianco fruttato e aperto, con richiami a pera, mela, melone maturo e una piacevole sensazione glicerica al palato. La fermentazione parziale in tonneaux e l’affinamento in cemento sui lieviti lo rendono un Fiano di grande piacevolezza.
Un riconoscimento importante per questo territorio: la Murgia.
Oltre ai punteggi, il valore del report di Robert Parker risiede nel quadro più ampio che delinea: la Puglia, spesso associata a vini potenti e concentrati, trova nelle Murge e nel Castel del Monte la sua espressione più fresca, luminosa e identitaria.
Terreni calcarei, altitudini più elevate, vitigni autoctoni e un clima mediterraneo estremo danno vita – come sottolinea Larner – a vini capaci di sorprendere per equilibrio ed eleganza.
Per Rivera, storica interprete e ambasciatrice di questo territorio dal 1950, queste valutazioni rappresentano una conferma del percorso intrapreso: valorizzare i vitigni autoctoni, custodire l’autenticità delle Murge e raccontarne, attraverso il vino, la storia e la cultura.